I ricordi del Bocchiglierese Luigi Perri da Trail Canada
E tagliole
E Tagliole Dopo la freccia,il Tesoro piu prezioso per i givanotti in paese durante la Guerra erano le “tagliole” E non solo i giovanotti ma tutti in un modo or l altro si cercava di aggiungere alla misera minestra giornaliera un po di selvaggina,sia un passero,una merla un porcospino or non importa purche avesse un po di carne addosso. Purtroppo ,le tagliole erano piu variate e popolose che la migra selvaggina nei nostri dintorni e in grande competizione con le “Scupette” che tutti i galantuomini non lasciavano a casa nemmeno per andare “allubisuognu”.infatti questi,finiti i lupi e i cinghiali di una volta ,ora sparavano a voglia agni mobile oggetto,per fortuna che le “cartucce” erano scarse anche per loro. I lupi ci erano,ma erano SILANI e troppo ingegnosi per i cacciatori locali benche ci fosse la taglia,infatti L unico Luparo che ricordo io ,venne da Longobucco e girava per le vie dei paesi vicini in cerca di doni portando addosso la pelle di un lupo con la testa ancora intera e un arangio in bocca per ammortirne “ u fietu’’ Specialmente nel nostro rione dove ogni casa aveva un orticello,le tagliole erano semplici per” cacciare” uccelli durante la nevicata,ma dovevi averle in vista e osservarla altrimenti se eri fortunato di pigliare”nu marbizzu” i gatti li facianu a festa prima e tie” Non dimentichero mai l industria usata da un mio vicino nel modo di attrarre e acciuffare piccoli uccelli’’fringilli’’. Essendo il suo orticello vicino alla finestra della cucina,metteva un sacco sulla neve su cui spargeva un po di grano e a fianco aveva un crivo che lui tirava con un filo dalla finestra quando vedeva un paio di uccelli sotto tiro che poi raccoglieva ancora vivi.Al penzarci ora mi vengono i brividi ma allora ne ammiravo la destrezza! Parlando di brividi,io ogni giorno trascorro ore piacevolmente osservando due coppie di scoiattoli dalla finestra della mia cucina,una coppia nera e una altra griggia!Vengono dalla casa vicina a grande fuga sulla siepe in via per il mio noce anche in vista ,li raccolgono noci a terra e uno dei due ritorna in fuga lungo la siepe con una noce in bocca mentre l altro raccoglie noci ma li nasconde alla base della siepe infronte a me.Questi sono i grigi,bellissimi esemplari,velocissimi con movimenti quasi meccanici ben coordinati:, I neri sono completamente il contrario,piu snelli e forse piu giovani passano il tempo piu a inseguirsi su e giu l alto albero che a raccogliere noci,,.Sono un gran divertimento per me e mia moglie non puo comprendere il mio fascino,.Non ho il coraggio di dirle come io da ragazzo avevo fatto commercio con animali simili per non pigliarmi il titolo di BARBARO. Si io avevo due tagliole per i GLIRI ,erano parte delle famose cose ineritate e passionalmente contestate con i miei cugini, e le usavo ogni giorno il tempo di stagione ed avevo molto successo Nel postarle sugli alberi agilmente scalando alte castagne nella “Mannina”sotto il girone essendo parte del Turrazzo sul quale avevamo uso. I castagneti del paese.malgrado la caccia,erano pieni di gliri,dato che questi non avevano predatori naturali,fecondi come conigli e abbondante il loro cibo di castgne e ghiande. Non di rado i MANNISI nel nostro circolo ,portavano a casa “na glirata”{da sei a otto neonati} che trovavano nell abbattere cerze or castagne! I giovani ambiziosi facevano buon commercio con i gliri che potevano vendere facilmente e a gran profitto a MATILDA,la locandiera. ben conosciuta come la grande cuoca per la delicatezza! La promessa d iuno stufato di gliri era sicura di formare la base di una popolare COZZIVIGLIOLA. CON CONTRIBUTI DAI PARTECIPANTI DI BUONI VINI,GALLI se non gatti,e ogni altro opportuno a darti entrata Alla festa! Un guadagno piu pregevole era che dopo averne gustato la gastronomica delizia potevi portare la pella ad uno dei Mastari in paese che curatala in torno la vendevano “allu PELLARU’’ che veniva di tanto in tanto in paese. Spero che un esemblare delle tagliole e ben esposto nel museo del contadino di Bocchigliero,un vero storico utensile Bocchiglierese!Purtroppo,non ho avuto occasione di visitare questo ben meritato complesso! /./ Da ragazzi eravamo molto gregari,non si faceva niente da soli,sempre in numero e appena si incnontravano tre il programma era:ANDIAMO! Jamo a nidi,jamu a pume,jamu a cerase etc etc ma purtroppo il Jamo era l inizio di una avventura che non conduceva a buone azioni ma a mettere qualcosa nello stomaco a spese altrui. nel lungo aspettare del pranzo or della cena che di sicuro poteva usarne il .supplemento............................................................... .iu puortu u pane ch e friscu nburnatu Tu na suzizza ci l ha arrichettare I gliri li cucine cicciu Ad agliu e ugliu ch e lumiegliu .fare Speriamu rafeluzzu porte a menu Nu paru e jascarielli e vinu ca l ha buonu................ Sta cozziviglia e ranne,simu sette Ma tutti nun juncimu cinquant,anni.
22-02- 2015
Info Calabria
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