AMastru Zarafinu Caracciolo
Corrispondenza di Luigi Perri da Trail Canada
Mastru Zarafinu Caracciolo L elettricista
Quando la centrale ai Milelli funzionava eLa Menta era in sopporto,Bocchigliero era elettrificato.Alle cinque di sera,l unica lampadina di 25 candele si >appicciave>>automaticamente e la casa sembrava in festa!Ma la dera non era mai lontana poiche la luce si >Stutave> automaticamente senza darci avviso or ragione! L acquaru e ruttu.e chinu e pampine.a jimara e siccata.ncunu ha tagliatu a linea. A machina lavore tardu a fare a macina Tutte ragionevoli spiegazioni date da Zarafinu se qualcuno alla luce della dera si incomodasse a fare il viaggio alla casa dell elettricista che abitava al Carmine! Le poche lampade a via Roma erano poste a cosi grande distanza l una dall altra e di cosi basso voltaggio Che nelle scure notti vernili sempravano cucummarelle e se dovevi uscire la dera era in servizio. Una altra scusa per tenerci al buio fu la Guerra,buio totale,nemmeno fuochi al di fuori,Bocchigliero e in diretta linea degli aeri ,Italiani, Tedeschi,Americani e Inglesi che vanno e vengono a bombardare al North Africa,alla Sicilia, a Reggio e cosi via e bombardavano ogni luogo dove c e luce.come successe a Cariati causando lo sfollamento e l invasion della Sila fatta dai squazuni e Carriati’ La mancanza di elettricita non dava fastidio a Mastru Zarafino;Lui era in continua mozione per il paese sempre in fretta esulle spalle l immancabile e necessaria lunga scala a piruni per ispezionare le famose lampadine locate alte sui muri su belle ferriate una volta usate per le lampade a gas. Il lavoro era assiduo poiche le lampadine erano bersaglio preferito dalle freccie e non solo per Serafino ma anche per Peppino a Guardia che ricevuto il rapporto del danno accorreva sul posto e terrorizzava i poveri bambini che giocavano nei dintorni. ‘’Carcere a Rossano’’ gridava Peppino se riuscisse ad acciuffare i colpevoli,:Fu a quel tempo che le frecce, una volta portate a modo di pistola nella tasca di dietro ,scomparvero alla vista, ma sempre pronte per le occasioni. La fatiga piu onerosa per Serafino era di dovere ispezionare la linea elettrica dalla centrale al paese ogni volta che succedeva una interruzione e aver che fare con Don Giovanni della Macchina e il Capriccioso Vingenzo Marra della falegnameria ,i solo due e poderosi utenti commerciali di corrente. Infatti per convenienza il centro della distribuzione elettrica era locato tra il mulino e la falegnameria In via san Francesco. Serafino era un grande uomo di famiglia e maritato a donna Amelia crescerono una bel numero di figli in una bella casa vicino a Zio Bruno e zia Concetta percio molto visitati da me ed ebbi occasione di giocare con loro. In tempi di problemi Leonardo (pilillu} il sacrestano veniva in soccorso e cosi a vicenda quando il problema era grosso in Chiesa con Candele di cera,Serafino accorreva con la lunga scala a piruni. Luce di dera.di candela,di “Citalena”, elettrica, meraviglioso progresso in un breve tempo,chi sa dove va a finire! La cosa piu bella che in quei tempi godemmo con la mancanza di luce fu la pace del BUIO.accompagnato dal silenzio,quando la visione mentale si libera in voli leggiadri per luoghi desiderati e gente lontane e beni aspettati. I meravigliosi cieli stellati delle notti serene.le comete.le lune.le orse maggiore e minore,tutte li a visitarci amiche.tutte nostre. Esclusive.stellucce brillanti con tremolo palpitante forse anime di amati in guardia su noi. L apprezzamento e il buon uso delle ore del giorno e l amore della LUNA. <.Simminati e vigne si nni tieni.cu llla luna ci va e ci vieni> Oh la Luna.come allora ,la Luna di Gennaio mi sorride alla finestra,ho chiuso tutte le luci e al BUIO mi immergo a conversare con l amica ricordando ALLORA
23-01- 2015
Info Calabria
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