MIO PADRE E ZIO Bruno e Kella,da giovani ,erano molto dedicati alla musica , al vino e al canto(aveva l'unica chitarra Francese in paese). Malato,in fin di vita,cerco di proteggere la famiglia e sistemare il figlio Saverio con un gregge di pecore ,capre e porci, poiche aveva accesso a diversi pascoli. Mio fratello,benche undicenne, aveva altre aspirazioni:Amava la musica,il vino,e il canto e ne era ben dotato! Cosi il grande conflitto tra padre e figlio!Non avendo accesso alla chiatarra di mio padre,Saverio s'insegno a suonarla ,da solo, usando un pezzo di lengno su cui aveva tracciato la tastiera della Chitarra e mimicava a voce il suono delle corde! Io ero di sette anni e studente della seconda classe elementare sotto la guida del grande maestro DON CICCIO TUCCI. La scuola era adiacente al negozio di Savina,dove uno poteva comprare licorizia and mazzicadienti! Un Giorno................. U studente e llu pecuraru: Fratimma sugnu venutu a ti truvare e la mamma cu mmie manne la spisa; sugnu cuntientu ca ti truovu sanu, ma chi d'e' ssu strumientu c'a ntre manu?
Chista e' la mia Catarra,l'armonia chi m'accumpagne nsolitude e dannu, untene corde,ma e' sempre ntunata, puru si pare a tia nu piezzu e lignu!
Ci haiu ntaccatu e note a precisione ca l'aiu viste a CHILLA e ntru casciune, chi patrimma non sone e a mia neghe!
Sciogliate ssa spisa e mangiatilla: na fresa e pipi duci e ntra sardella; fosse miegliu ppe tie na ceralella, mvece e ssu lignu chi ti da belenu.
fratimma! A musica cchiu bella sta ntra capu, e si cia tieni,nun ti serbe nnente ppe t'a godere nun ci vo stumienti sulu na SERRA e PECURELLE a pasciu!
Allu friscu e na cerza screngaratu, pare la spisa nterra e spizzulie! Sacciu ca ncapu mo ci ha l'armonia, e la natura ntuornu e' Poesia!
Sport!!!!!!!! Avete sentito del giuoco dei"Buttuni"? Era il giuoco preferito ai miei tempi di sett'anni! Infatti era superiore al pallone(Non ne avevamo) alla palla(genaralmente di pezza),la carrozza,la mazza, la quadretta e tante altre illusioni che si pretendevano a quella eta'. I "Buttuni "erano una realta' e una sfida,un "gamble" che si poteva giocare col sole or con la pioggia sotto una "ringhera" or su una "chiata' dovungue. Il fatto che i bottoni erano,rari,varii,facili ad avere in tasca(meglio delle putre) e per di piu,mai assolutamente sconfitto poiche' potevi sempre rifornirti da casa or da una "Spasa di panni" rubbandoli a camice,pantaloni or se eri fortunato da un cappotto.Un bottone di camice era il piu' basso in valore e quello di un cappotto il piu alto,specialmente se era di osso e di due colori. Il giuoco era semplice,Come i dadi,da noi non usati! Si decideva il primo a giocare usando la morra; Il vincitore ,messi tutti i bottoni in giuoco sul palmo della mano,con un gesto veloce gettava a terra i bottoni e quelli che restavano sul dietro erano incasati,il resto veniva usato nello stesso modo dall'avversario;questo si ripeteva fino a che tutti i bottoni erano ricattati. Il giuoco continuava fino a che uno decideva di aver vinto or perso abbastanza per quella occasione.Purtroppo le occasioni si ripetevano lo stesso giorno or continuavano"in eternum" per alcuni;in occasioni squadre locali appoggiavano i rivali con bottoni or suppoggio morale e ci fu occasione di risolvere una litiga tra la Destra e l'Umbru con una partita di "Buttuni" invece di ricorrere a"Manganielli! Da ragazzi,le nostre tasche non erano piene di fazzoletti e denari,telefoni e specchietti come fanno ora,noi avevamo in tasca le necessita giornaliere,castagne, fichi,nuci,putre e sempre buttuni. on occasione un ranognello or un cardillo appena rubato ad un nido. Il giuoco dei Buttoni era preferito specialmente da quei bambin che non potevano giocare ai "cavalli "a causa della" pisciarella!!!!!!!" Questa storia la lasciamo per un altra volta Ciao Luigi:
On the web 30/09/09
Calabria