Oggi come allora....Chiediamo aiuto per Bocchigliero! 8-9-10 Marzo 2010 Bocchigliero in sciopero Di Luigi Perri da Trail Canada
San Giuseppe Cannileppuri De lu cielu si llu patrune E patrune de cummannare Chista grazia ni l'a fare E fannilla santu miu Ppe ll'amuri de Maria. "E al ritorno dalla scuola non dimenticarti di scanzare alla bottega di Don Ciccio Zumpano per due fogli di cartavelina:una azurra e un bianca, anzi e' meglio ne prendi una rossa pure,si come la bandiera."E' mia mamma che mi accompagna alla strada; sono in via per la scuola questa bellissima mattina di Marzo.Zaina con due quaderni,due matite,una gomma,il sillabario,tutto in ordine,specialmente il quaderno a quadretti!La tavola Pittagorica me l'ha completata mio fratello al di dietro della copertina,ma io gia' ..l'ho memorizzata e per buona misura fino al dodici.Il mio passo e' cadenzato alla recita:uno per uno uno,uno per due due,...al dodici per dodici sono "alli Cruci" in tempo per gradire i miei amici che arrivano dalla Cavarella:Giacinto,Elenella,Pinuzzo e altri e la conversazione sale ad altri soggetti piu importanti:" sei invitato?Da chi?Con chi? E tutte quelle domande e risposte che ragazzi di otto anni trovano assolutamente importante e continuano fino alla porta della scuola ed oltre .. Ieri sera la nostra cugina Giuseppina si e' unita a noi per la recita del Rosario ,come ha fatto per questi ultimi Quattro anni .Abbiamo pregato per il salvo ritorno del nostro fratello Antonio e per Gabriele,il giovane sposo di Giuseppina!Tutti due sono ora a casa, ma il Rosario continua per ringraziamento.Giuseppina annunzia che e' tempo di adempire il voto che ha fatto a San Giuseppe e che fara "llu mmiticiellu" e vuole che Io scelgo i sei ragazzi e le sei ragazze da attendere. O Gesu mio!Che incarico!E come ridurre la squadra di amici e poveri compagni che potrebbero finalmente farsi una bella mangiata di "Ciciari e Pasta" fino a scattare!Decisi i scelti e comfermati da tutti intorno al focolare, io corro da casa a casa ad imformare e rallegrare i fortunati ragazzi non solo per l'invito ma le obbligazioni che accompagnano .Attendere la novena, il bastone fiorito,la camicia Bianca,scarpe e" quazietti" or almeno "Zuocculi".Immaginate l'accoglienza che ricevetti ad ogni casa e la lunga attesa del sonno una volta tornato a casa e a letto. Meno male che le ragazze le ha visitate Giuseppina! Non sono solo a fermarmi alla bottega di don Ciccio,all'uscita di scuola;infatti tutta la classe e' in fila alla porta,tutti in cerca di cartavelina;ma non c'e' fretta,ce n'e' abbastanza per tutti;don Ciccio da buon negoziante ha previsto la data,ha notato i concedati,e sa che su ogneduno una mamma or una sposa ha promesso il voto al gran SANTO. E' ORA IL TEMPO DI RIPAGA..La cartavelata serve a fare le rosette da attaccare ai bastoni,alle corolle che i ragazzi porteranno in processione davanti alla statua di SAN Giuseppe il 19 Marzo.Il primo dovere degli invitati e di attendere la novena del Santo e imparare le canzongine da cantare lung o la processione che si svolgera' per ogni angolo del paese. Il compito e' difficile per il povero parroco perche' la maggioranza dei banbini non sono molto attendivi di chiesa e pochi attendono la novena anche dopo la promessa del filmino" Toto" in sacrestia.La canzongina e' la seguente: San Giuseppe candido e puro Tu del cielo sei il padrone E padrone di comandare Tu questa grazia me la devi fare E fammela santo mio Per amore di Maria Ogni sera dopo il Rosario si spende un po di tempo a formare rosette striscie e pendagli da attaccare al bel bastone di castagno con molte forche al culmine ,posto ora vicino al focolare per disseccarlo e scorteggiarlo ma sopratutto per averlo sotto occhio e presaporarne la gioia di sventolarlo nella processione. Finalmente arriva il Santo giorno!!!!!!!!!!!!!!Sembra che il nostro e l'unico "mmitu" nel rione!Di buon ora gli altri cinque invitati,tutti splendid nelle loro camicie bianche,facce pulite,capelli pettinati ma sopratutto armati di bastoni fioriti e nastrati,come una squadra di bersaglieri assalgono la nostra porta con grande frastuono."Sbrigati!Le ragazze sono gia andate Avanti e non avremo occasione di accordare il canto insieme prima di entrare in chiesa". La chiesa e' piena zeppa, almeno venti gruppi di ragazzi, sembra una foresta mobile ed in fiore,nessuno fa attenzione alla funzione all'altare dove i preti: Don Saverio e Don Domenico benedicono la folla con l'incenzo e l'acqua santa, e i sei giovanotti che son ppronti a mettere in spalla la pesante statua del Santo. Finalmente l'organo intona l'inno e tutta la chiesa risuona alla voce Sonora del popolo e la folla apre un passaggio per il corteo verso la porta Noi siamo il terzo gruppo dietro la statua e usciti sulla scalinata intoniamo il nostro inno mentre il gruppo infronte canta la terza strofa ma tutto e, soverchiato dallo scampanio dalla torre che annunzia a tutta la valle che il paese e' a festa e' grato che il Santo ha protetto tanti dei nostri cari giovani Giu per la Destra,su per San Francesco giu per la sciolla e finalmente alla crocevia di via St.Agostino e via Roma,proprio alla porta di Giuseppina . Don Gabriele e' alla porta e ci invita dentro per un po di ristoro:lupini,fichi,e gassosa mentre il resto del corteo segue giu via Roma e noi li riggiungeremo al ritorno.La via e' ancora molto lunga,ogni angolo del paese sara visitato,i giovanotti fanno a gara a rinfrescare i portatori della statua, i "dispensuori" sono continui come la borsa della cerca raggiunge porte e anche finestre,centinaia di lire sono attaccate al gonfalone,e' giorno di ripagare e le borse si aprono generose,cosi tanto da ringraziare,persino zia Teresa,con capelli sciolti e torrenti di lacrime,appende cento lire,''Giuseppe non e' tornato ma il Santo per sicuro lo accomodera' lassu".La scena lungo la via e' incredibile,lacrime di gioia,lacrime di rassegnazione,lacrime di gratitudine,e' ora di intonare un inno di allegria e mentre la musica intona la piu popolare Marcia noi cantiamo: San Giuseppe cannileppuri Fanne mangiare ca simu diuni Si tricamu natra pedata I maccarruni su difriddati E si tricamu natru momentu Nun ci truvamu probiu nente La processione dura per ore e ore,nessuno fa conto del nostro canto e quasi sfiniti ma non manchi di forza per una corsa verso casa per un entusiastico assalto a quel grandioso banchetto alla tavola di Giuseppina. La trippa chjna ci da voce Sonora e accordata quando in onore dell'osteCantiamo la canzongina da capo a fondo: San Giuseppe giustu santu Mbrazza puorti lu Spiritusantu Alle manu nu bellu bastune Esubba la cima nu biellu fiure. San Giuseppe ti spusasti La gran Vergine Maria E all'ura chi ti nnangasti Lu bastune ti fiuri, Appendice ;Gabriele Scigliano,ritornato salvo dalla Guerra visse a Bocchigliero per anni al servizio del commune e crescendo una giovane famiglia,ma come tanti di noi mosse dal paese e trovo grande successo a Milano.L'affetto al paese natio lo ha espresso in molti scritti di grande valore letterario e storico. Annalucia Berardi in una raccolta di canti religiosi in bocchiglierese ha conservato la piu alta espressione cultural del nostro popolo specialmente con la trascrizione musicale di Nino Sicilia.
11/03/2010
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Il vocabolario dialettale della Sila Greca di Ludovico Aurea