In un recente e partecipato Consiglio Comunale aperto,
tutte le forze politiche, sociali e sindacali di Bocchigliero hanno deciso di
iniziare una difficile azione di protesta civile che parta dalle zone
interne per riscattare alcuni malesseri dell’intero Sud.
Si è deciso di non accettare più supinamente un
atteggiamento dello Stato ritenuto illegale e di cattivo esempio per le
nuove generazioni: non pagare i contributi a dei lavoratori dichiarati
Socialmente Utili o di Pubblica Utilità, significa “Lavoro in nero” cioè lavoro
punito dalle leggi e non previsto dalla Costituzione. Può uno Stato
Democratico tenere dei lavoratori in queste condizioni per decenni??
Secondo noi No!!!! E’ per questo che abbiamo deciso di
denunciare alla magistratura ordinaria e alla Corte Europea tale situazione. E’
per questo che chiediamo, attraverso una raccolta di firme, che faremo
all’interno di tutti i Comuni del Sud, tra tutti gli LSU, gli LPU e i cittadini
sensibili a tale lotta, un sostegno teso ad ottenere con forza, da parte della
Magistratura ordinaria e quindi della Corte Europea, la condanna dello Stato
Italiano a pagare i contributi maturati da tutti questi lavoratori.
Non basta!!
Il Popolo bocchiglierese chiede anche un sostegno per
denunciare alle autorità competenti il non rispetto delle minime condizioni
di sicurezza sulle strade statali e provinciali. Se si pretende,
giustamente, il pagamento del bollo auto anche se il mezzo resta fermo, se si
intima il fermo del mezzo quando non si paga il bollo o altre tasse, noi pretendiamo
di non vedere più strade senza striscia di mezzeria che mettono seriamente in
pericolo gli automobilisti nelle giornate di nebbia. Pretendiamo di non vedere
più segnali stradali arrugginiti, bucherellati da proiettili, divelti. Non
vogliamo più fare gimcane per evitare buche. Non vogliamo camminare su strade
che sembrano mulattiere senza indicazioni e senza manutenzione.
Il Popolo di Bocchigliero ha deciso di
dire basta!!
Se la legge istitutiva del 118 per l’emergenza, dice di
dover garantire l’intervento entro i venti minuti, certamente questa legge non
viene applicata per i paesi interni come Bocchigliero, Campana, Alessandria del
Carretto, Longobucco ecc. ecc.(per arrivare da Bocchigliero al primo pronto
soccorso si impiega più di un’ora e mezza)
Noi non siamo “Figli di un Dio minore” non siamo “cittadini
di serie C” anzi, siamo quei cittadini capaci di resistere alle intemperie
più aspre, dove altri non hanno saputo resistere rifugiandosi in agglomerati
urbani dove si diventa solo numero tra tanti numeri. Noi siamo uomini capaci di
stare assieme, di farci sentire, di farci rispettare ecco perché la decisione
di ricominciare a lottare.
Si
tratta di una decisione maturata
recentemente nel travaglio della coscienza dell’intero popolo bocchiglierese
che intende portare avantila sua
protesta con la ferma decisione di non mollare e di scaricare ormai
definitivamente la rabbia e l’indignazione accumulata in decenni di isolamento
e di incuria generalizzata da parte di chi fa leggi che poi non è capace o non
vuole far rispettare. C'è la dura, vigorosa denunzia dei colpevoli ritardi, c'è
la ragione offesa ed umiliata dalla arrogante ed impunita violazione della
legge.
Con
questa azione di protesta i bocchiglieresi non intendono colpire nessuno
in modo particolare ma vogliono chiedere semplicemente che le Istituzioni e gli
organismi competenti diano seguito agli impegni assunti per ridare fiducia e
speranza per il loro futuro ai paesi interni, ai tanti lavoratori
precari, alle centinaia di giovani disoccupati costretti al dramma
dell'emigrazione e alle loro famiglie. Partendo dal rispetto delle leggi
e non dal numero degli elettori, partendo dalle garanzie di vedersi
riconosciuti il diritto alla
Salute, il diritto ai contributi lavorativi, il diritto a camminare su strade
tortuose ma efficienti e sicure e quindi il diritto al lavoro.
Sulla
stradadi collegamento Bocchigliero
Mirto Crosia sono
stati elaborati progetti,(ne abbiamo i magazzini pieni), studi di fattibilità,
studi giuridici, accordi di programma; si sono tenuti numerosi incontri
pubblici e convegni; sono state presentate mozioni e appelli di sostegno e di
sollecitazione, tutto molto apprezzato ma rimasto finora inascoltato (
per realizzare otto Km di strada si stanno impiegando più di due secoli). Forse
con quello che si è speso in chiacchiere e carte metà della strada si sarebbe
già potuta fare.
L’attesa
e la pazienza del popolo di Bocchigliero è stata troppo lunga per non farci
invocare, con tutta la rabbia civile che può avere un popolo saccheggiato e
umiliato dal malgoverno regionale e dal sistema clientelare, " Un'alba
nuova"di dignità civile e di
progresso sociale.
Noi
non siamo per l’elemosina del sollievo disoccupazione,ma non capiremo
mai perché, anche nell’elemosina del sollievo disoccupazione si debba assistere
a paesi cui la Regione Calabria l’ha riconosciuto e paesi che sembrano non
meritarlo pur avendone forse più bisogno degli altri.
Non
ci daremo pace fino a quando non riusciremo a capire perché dobbiamo pagare il
canone senza poter vedere che cosa succede nella Calabria e per un misero
ripetitore mancato siamo costretti a vedere forzatamente TG3 Puglia anziché
quello calabrese.
Non ci daremo pace fino a quando non riusciremo a capire perché le scuole di
montagna non hanno la deroga sul numero di alunni per classe rischiando così di
dover chiudere .
Non
ci daremo pace
fino a quando non capiremo come mai, ora che le moderne tecnologie potevano
davvero farci vincere l’isolamento fisico non possiamo avere la linea ADSL e ci
rispondono che poche utenze non fanno economia.
Giunti
a questo punto
non bisogna far prevalere la delusione e la rassegnazione ma occorre reagire
con una forte protesta civile e democratica per impedire che tanto impegno
venga disperso e le speranze di tante persone siano definitivamente deluse.
Se
poche utenze non fanno economia, mille e quattrocento voti possono far perdere
un’elezione fatta tra l’altro con una legge assurda che non ci piace;
Ecco
perché questa volta facciamo PASSO! Non andando a votare per nessuno!!!!!Un giorno ci stancheremo di aspettare.
Ruberemo a noi stessi la libertà di sperare.(Giuseppe Juliano)