Sassuolo, la favola di Berardi è iniziata con un... calcetto Il talent scout Luciano Carlino lo ha visto giocare a 15 anni: il ragazzo era arrivato dalla Calabria per trovare il fratello.
Taciturno, umile, testardo: così lo descrive chi lo conosce bene. Chi invece non lo conosceva, non ha impiegato molto tempo per scoprire un giovanotto devastante col pallone tra i piedi. Tutti pazzi per Berardi: il talento uscito dalla cantera neroverde è l’uomo copertina di questo avvio di stagione del Sassuolo. Una storia, quella del ragazzo calabrese, che assomiglia davvero ad una favola. Tutto comincia tre anni fa, quando l’allora quindicenne Berardi arriva a Modena da Bocchigliero, provincia di Cosenza, per far visita al fratello, che in città studiava Scienze Infermieristiche. A differenza del fratello, Domenico ai libri ha sempre preferito di gran lunga il pallone. Ed è in una partitella di calcetto tra ragazzi a Modena che Luciano Carlino, allenatore in seconda degli Allievi Nazionali neroverdi, lo nota. Scatta subito la segnalazione al settore giovanile del Sassuolo, a cui un provino basta avanza per dare fiducia a Berardi, incredibilmente lasciato libero dalla squadra in cui militava, il Castello di Cosenza. In Calabria, Berardi da quel momento tornerà soltanto per le vacanze e per far visita al resto della famiglia: il babbo impiegato all’Anas, la mamma casalinga e la sorella, mentre il fratello continua a condividere con lui la casa modenese. Tre anni e tre allenatori delle giovanili del Sassuolo (Bedogni, Ori e Mandelli) bastano e avanzano per svezzare tatticamente il talento, che già l’anno scorso si ritrova convocato per alcune gare con la prima squadra. Ma dopo una grande stagione con la Primavera (in cui, nonostante un paio di mesi di stop per intervento al menisco, mette in fila una quindicina di gol) quest’estate arriva la grande occasione. Dopo averlo visto all’opera in ritiro, Di Francesco non ha paura di affidarsi a lui, il più giovane della rosa, e lo fa debuttare a Cesena: Berardi lo ripaga con un’ottima prova e lo spunto da cui nasce il rigore del 2-0. Col Crotone fa ancora meglio: gol, assist e giocate di qualità che strappano applausi. Mancino naturale ma capacissimo anche col destro, come si è visto sabato sera, Berardi è l’arma in più del Sassuolo: un’arma costruita in casa e, forse per questo, ancora più bella. Giacomo Gullo Fonte: Gazzetta di Modena
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