Corrispondenza da Trail Canada di Luigi Perri (Nostra memoria storica)
L’Ambasciatore,u nivuru,. Se non lo sapevate,ve lo dico io:Bocchigliero e’ il piu isolato paese in tutta l’Italia,in tutto il grande impero fascista!Lo ha dichiarato privatamente al Duce il capo della polizia segreta durante il dibattito sul che fare del Nobilissimo ambasciatore Abissino,membro della regale famiglia Salassi. Sottomessa l’Abissinia,la famiglia reale e tutti I membri dovettero essere confinati ma nello stesso tempo trattati con onore e rispetto. L’Ambasciatore Salassi fu confinato a Bocchigliero allo scoppio della seconda Guerra Mondiale essendo considerato pericoloso imformatore se avesse accesso al difuori in qualche modo.Che luogo piu perfetto per questo Che Bocchigliero: no telefoni,no luce ,no radio,no trasporti,perfetto. Un bel giorno,alcuni che avevano fatto la camminata dietro la Riforma,si affrettarono alla piazza a avvisare che , dalla polvere vista sulla strada vicino alla mazza del diavolo , di sicuro arriverebbe una macchina. Ed e’ cosi che arriva una Balilla,mai vista in paese prima,scortata da pulizia in motocicletta,ricevuta in piazza dal Podesta e l’intera legione dei tre Carabinieri locali con a capo l’Appuntato(Il maresciallo non era ancora appostato,ma lo fu immediatamente all.’arrivo della Balilla.) Inutile dire che tutto il paese si sfolla’ in piazza;,giovani vecchi, bambini e bambine,tutti incantati da quella bellissima macchina che. nononstante la polverosa strada,ancora mostra una incantevole lucidezza,le gomme con aria,parafanghi da accomodare dieci, occupando tutto lo spazio tra il monumento e la caserma,e l’asino che vuole passare ha difficolta, col suo carico di legne ,senza toccare la Macchina. Ben poca attenzione e, prestata agli occupanti che in fretta entrano nella caserma. Lo spettacolo della macchina e le due Motoguzzi non dura a lungo poiche se ne vanno piu veloci che erano venuti e molti della folla si affrettano alla riforma per da li seguire il tragitto della Macchina polverosamente navigare le curve giu per Parretta e su per l’altra sponda:Che volata! Era l’inizio della fama di Bocchigliero internazionalmente e anche il principio di un periodo in cui il nostro paese vide balordi e onorevoli mostrare grandi estenzioni dei propri valori. Il Negus,u nivuru,l’ambasciatore,l’abissinese,il nuovo arrivato in paese, provoca curiosita’per molti,argomenti per altri,reverenza ed affetto per I pochi che hanno il piacere di conoscerlo piu da vicino.Di magnifica statura e nobile portamento attrae l’attenzione nel suo camminare giornaliero dalla piazza ,lungo via Roma, alla sua residenza situate nella Palazzina di donna Teresina Capalbo in via Sant’Agostino. Naturalmente I primi amici li fa con noi bambini che lo seguivamo, in numero, lungo la via ,perche ci regala sembre confetti or caramelle ,molto scarse per noi,ma piu’ perche’ il suo portamento gentile ,atletico,e misterioso;l’abito bianco ,lungo fino ai piedi scalzi,intorno ad una faccia nera, ambio e fluente; un Cristo,or un demonio,secondo le proprie congetture. La Palazzina e’ locata alla fine della via, nell’orto coltivato a vigna , e aggiacente all’orto di Zio Pietro cosi che il Negus puo’ venire a casa nostra senza uscire sulla via. Viene spesso e parla con mio padre che dal giornale segue gli eventi della Guerra e ne passa la copia al Negus e spendono ore in discussioni che io non comprendo ma mi piace essere presente per sentire il bel parlare del Negus e anche di mio padre:Parlano Italiano!!!!!!!! Mia mamma non ha problema a farsi capire poiche le sue parole sono sempre accompagnate da ceste di fichi e noci Or” cullure” di pane fresco e prosciutto or salsiccia,e mai lontana la “cannatella”. Una sera mio padre ritorna a casa dalla piazza evidentamente agitato,non affatto abituale per lui,e chiamatomi appena entrato,mi dice di andare dal Negus e dirgli di venire immediatamente a casa nostra,via usuale,tra gli orti.Alla porta io ripeto il messaggio e via di corsa a portarlo. Ritornato a casa,benche’ e’ appena scuro la cena e’ pronta e tutti sono vicino al focolare parlando sottovoce.Mio zio Bruno e’ con noi; ma non ha il suo mandolino come usuale per la pratica con mio padre alla chitarra francese.;. La capra con un breve belo ci avvisa che qualcuno e’ entrato nella stalla;Aperto il catarratto mio padre e mio zio scendono e tutti I tre si aggiornano nella piccolo cantina aggiacente alla stalla ma quasi sotterranea. Con grande piacere mio fratello ed io siamo imformate che questa sera possiamo andare a letto presto senza il”rosario” Durante la notte sentimmo dei rumori,delle voci,un vai e vieni lungo la via,nel rione in genere ma a casa nostra tutto era silenzio,tutto scuro.
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19 Febraio 2013
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