( Un po di storia )
Bocchigliero
sorge a 870 metri sul mare, su di uno sperone
boscoso
dell'alto bacino del fiume Trionto, alla sinistra del
torrente
Laurenzana. Imprecisate ma certamente remote sono
le
sue origini, come testimoniano i frequenti rinvenimenti
archeologici
effettuati nel suo territorio, tra cui quelli in
Contrada
Macchia del Calvario e in localita Monumento.
Questi
ritrovamenti hanno messo in luce le vestigia di un
insediamento
etnico preistorico dell'età neolitica.
Il Lenormant
afferma che molto probabilmente l'attuale
Bocchigliero
sorge sul sito dell'antichissima città enotria di
ARINTHE,
citata da Ecateo di Mileto.
Nel
IV secolo a.C. il territorio di Bocchigliero fu sede di un
insediamento
bruzio, di cui rimane qualche avanzo della cinta
fortificata,
simile alle Muraglie di Pietrapaola.
Ruderi
di un abitato medievale (bizantino?) sono emersi sulla
montagna
Basilico, dove si trovano gli avanzi di un oratorio
basiliano-normanno.
L'attuale
abitato di Bocchigliero sorse probabilmente nel X
secolo,
allorquando molti abitanti della costa cercarono
rifugio
nei luoghi di montagna per sfuggire alla minaccia
saracena.
Casale
compreso nella Contea di Cariati,
ne seguì le vicende
feudali
fino a quando, nel 1678, passo ai Labonia che lo
tennero
fino al 1694 e, poi, ai Sambiase che lo tennero fino
all'eversione
della feudalità (1806).
In base
all'ordinamento disposto dal Generale Championnet
(1799)
venne incluso nel Cantone di Ciro'; nel
1806 divenne
un
luogo del Governo di Umbriatico.
Nel 1811 divenne
comune
autonomo e fu compreso nel Circondario di
Campana.
( Beni artistici )
Si segnala
innanzitutto la Chiesa Matrice (di S. Maria Assunta),
edificio di
fondazione
secentesca, con interno di tipo basilicale a tre navate.
Interessanti
il campanile merlato culminante a piramide acuta
e il
portale in pietra lavorata, opera di maestranze locali.
Tra gli altri edifici religiosi vanno ricordati la Chiesa della Riforma
(o Santuario della Madonna da Jesu), sita in
posizione
panoramica, a circa 1000 metri di altitudine, e la Chiesetta di Basilico,
oratorio
medievale (probabilmente basiliano-normanno)
in
localita Cozzo della Chiesa di cui restano notevoli avanzi.
A Bocchigliero
esistevano in passato diversi conventi (degli Agostiniani, dei Riformati,
delle
Clarisse), ora tutti soppressi: restano notevoli e suggestivi avanzi delle
loro
costruzioni.
Aggirandosi
a piedi attraverso le caratteristiche viuzze del centro storico si possono
cogliere
diversi particolari interessanti sul piano artistico, come bei portali
di pietra locale,
balconi
e ringhiera in ferro battuto, opera di bravi artigiani locali.
( I santi di Bocchigliero )
Il movimento religioso nacque intorno al 1870, e fu così
chiamato perchè così erano definiti i suoi
protagonisti. Capi del movimento erano i massari Matteo Renzo, Gabriele
Donnici e, una bambina,
Rachele Berardi, visionaria e portavoce della Madonna. Inizialmente
non si posero contro la chiesa,
accettavano il dogma della SS Trinità e riconoscevano la
legittimità dell'ordine costituito, religioso e civile.
Progressivamente però l'intransigenza delle loro asserzioni,
la pretesa di essere depositari della verità
assoluta e -soprattutto- le loro pratiche, provocarono la reazione.
Il rito della "coricata", ad esempio,
aveva lo scopo di provocare l'eccitazione senza cedervi. In tale
prova di resistenza al peccato, gli
appartenenti alla setta (in totale promiscuità, senza distinzione
d'età, completamente nudi) giacevano
assieme senza toccarsi. Pare però che molti bambini nascessero
in seguito a questo rito: segno che molte
adepte venivano visitate dallo "Spirito Santo". Il movimento cessò
intorno al 1880 e Matteo Renzo e
Gabriele Donnici furono processati e condannati.