ORIGINE DEL NOMEIl paese deve la sua origine ed il suo nome al monastero di S. Giovanni di Kalabyta (buona vita, dal greco-bizantino mone tu kalebitu) o dal greco caluvi (il tugurio, il pagliaio), in riferimento alle grotte eremitiche. Fu fondato da una colonia di monaci orientali sfuggiti alle persecuzioni iconoclaste. Il nome subì quindi numerose trasformazioni ortografiche nel corso dei secoli: Kalybita (750) - Kalyveto (1126) - Kalevito (1167) - Calviti (1300) - Caliveto (1450) - Caleviti (1587) - Calovito (1698) - Caluvitio (1871) - Caliviti (odierna espressione dialettale) - Caloveto.
RISORSE STORICO ARTISTICHESotto i Sangineri (1352), per far fronte alla crescente popolazione di Caloveto, fu costruita una chiesa latina dedicata a S. Anna, per sostituire l'ormai inadatto monastero ipogeo di S. Giovanni Calibyta. La chiesa, attuale Chiesa Madre, ha subito diversi restauri (l'ultimo nel 1992) e anche il nome è stato cambiato in onore di S. Giovanni Calibita. Di stile Normanno, con tre rosoni sulla facciata, uno grande centrale e due laterali più piccoli, ha pianta a croce latina con tre navate e volta a botte, su cui sono dipinte tre scene con pittura ad olio. Un grande quadro, affisso sul lato sinistro del presbiterio, rappresenta la "Morte gloriosa di S. Giovanni Calibyta", dipinto su tela da Aldo Moschetto nel 1995.
Da poco tempo è stato allestito un Museo di arte sacra che custodisce oggetti del '600, '700 e '800: ostensori, calici, pissidi, croce ostile, lavabo, turiboli, ampolle, candelieri, corone. I pezzi in ottone, bronzo, argento, oro sono stati recentemente indorati e plastificati esternamente.
Di fronte alla Chiesa Madre si trova la Chiesa del Carmine, detta di "donna Aurora", perché fatta costruire da una nobildonna (donna Aurora Mazziotti in Pirelli) agli inizi dell'800, come cappella annessa al palazzo del barone De Mundo, che domina la piazza del paese. Il restauro seguito a quello del 1992 ha ridato alla chiesetta il valore di due secoli di storia.
Anche la cappella dedicata a S. Antonio da Padova, fuori dall'abitato, meta di pellegrinaggio nel mese di Giugno, è stata restaurata ed abbellita di recente. Nelle vicinanze della cappella di S. Antonio da Padova esiste un rudere di chiesa a croce latina, la Chiesa di Santa Rita. Antichissima è l'origine della Chiesa dell'Annunziata con struttura a pianta latina; oggi è un oratorio parrocchiale elegantemente ristrutturato, al centro del paese; un tempo invece era ubicata fuori dell'abitato, ed ospitava i monaci cenobiti.
Tra le monumentalità civili spiccano invece: Palazzo de Mundo, costruzione dei primi del '900, a forma quadrata, che si erge nella parte principale del paese.
Palazzo Comite, Suggestivo palazzo settecentesco nel cuore del centro storico. Incorpora un caratteristico cortile coperto di forma quadrangolare, intorno al quale si sviluppa la costruzione, ed una grotta scavata nella roccia.
Casa Caruso, di derivazione neoclassica costituisce un complesso architettonico di notevole interesse artistico della seconda metà dell'800. Costruita su una collina rocciosa, a strapiombo sulla sottostante valle, presenta evidenti segni di un'antica attività legata all'agricoltura, quale la lavorazione delle olive: frantoi, torchi, pietre da macina e attrezzature varie. Il frantoio è caratterizzato da una serie di archi a tutto sesto e da un loggiato, nonché da un cornicione scanalato di evidente cultura neoclassica.
Palazzo Pirelli, antichissima costruzione del primo millennio, che, adibita originariamente a convento dai monaci sfuggiti alla persecuzione iconoclasta, ha subito diverse trasformazioni. Sorge anch'esso a strapiombo sulla roccia, nel cui ventre sono contenute le grotte di S. Giovanni.
Casale Comite, è un caratteristico casolare dell'inizio del secolo, che dista alcuni chilometri dal centro abitato, in c.da Serra. Abitato da un nobile avvocato di Caloveto, L. Comite, pullulava di vita ed intorno ad esso gravitava gran parte dell'attività economica del paese.
PRODOTTI TIPICIProdotti tipici alimentari Soppressata, salsiccia, prosciutto, ricotta, caciocavallo, formaggio caprino o misto Prodotti tipici artigianali Lavorazione del legno. In molte case sono custoditi preziosi oggetti, come mestoli, scodelle, brocche, fiscole, sgabelli, sedie impagliate e le caratteristiche "chitarre battenti", segni inconfutabili di una laboriosa civiltà contadina. |
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