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BASSO JONIO COSENTINO, CALABRIA DELL'EST, SILA GRECA,


Cariati.


INFORMAZIONI UTILI

Municipio: Piazza Fabio Friozzi, tel. 0983-96075 / 91007 / 96237 / 968248 Comando VV.UU.: Via Vignola, tel. 0983-96079 Carabinieri: Via Savastano Guardia medica: Locale: tel. 0983-94236 - Turistica: tel. 0983-941303 Farmacie: Dr. L. Ciccopiedi, Cariati centro, tel. 0983- 91015; Dr. F. Tassone, Cariati Marina, tel. 0983-91089 Banche: CA.RI.CAL, Via S. Giovanni, 5 tel. 0983-91066; Banca di Credito Cooperativo della Media Magna Grecia, Via d'Acquisto tel. 0983-968546 / 968722 Alberghi: "Berlin" Via Magenta, 15 tel. 0983-91686; " Madonnina" Via Magenta tel. 0983-96687; "Nettuno" Via Lungomare tel. 0983-91459; "Il Pettirosso" Via Sardegna tel. 0983-968171; "S.Cataldo" SS 106 loc. S. Cataldo. Ospedale civile: Via G.Natale tel. 0983-9411 Agriturismo: Az. "Beneficio-Palumbo-S. Leo" di F. Caruso, tel. 0983-91992; Az. "Palumbo" di A. Russo, tel. 0983-91127 Camping - Villaggi Turistici - Residence: Villaggio Camping "Vascellero", loc. Vascellero tel. 0983- 9112 / 96143; Residenza Turistica Alberghiera "Gardenia" tel. 0983- 96431; Residence Casa Vacanza "Black Out" tel. 0983- 91694; Residence Turistico Alberghiero "Calipso" tel. 0983- 968240

CENNI STORICI

Il primo nucleo dell'attuale centro storico di Cariati, cinto da poderose mura, situato su un'amena collina in vista del mare, sorse come luogo stra­tegico fortificato in età bizan­tina. Divenuta contea in epoca normanna (sec. XI) e succes­sivamente principato (1565), Cariati fu soggetta a varie signorie. Vi si alternarono i Ruffo, i Riario, i Sanseverino, i Coppola, i Borgia e, in ultimo (1505) gli Spinelli, Principi di Cariati dal 1565, che la ten­nero fino all'eversione della feudalità (1806). Nel 1437, mentre si trovava sotto la signoria dei Ruffo, Cariati fu elevata a sede vescovile e tale titolo conserva ancora oggi. Fra i suo vescovi più importanti si ricordano Francesco Gon­zaga (1633-1657), che pro­mosse la costruzione del Pa­lazzo Vescovile e del Semi­nario, e Nicola Golia (1839-1873) che nel 1857 riconsacrò la Cattedrale di origine quat­trocentesca, da lui fatta com­pletamente ricostruire in stile neoclassico. Nella prima metà del '500 Cariati subì ripetuti attacchi e devastazioni da parte dei pirati turchi che in­festavano allora il Mar Medi­terraneo. Nel 1544 il corsaro Kaireddin Barbarossa la di­strusse quasi completamente e ne fece prigioniera gran parte della popolazione. Nel Sei­cento la città si riprese dalle devastazioni dei mori e vide rinnovarsi quasi tutto il suo tessuto urbano. Tra il 1806 e il 1815, nel cosiddetto "decennio francese", Cariati conobbe le conseguenze negative del bri­gantaggio, essendo stata scel­ta come quartiere generale delle sue imprese banditesche da Re Coremme, uno dei peg­giori briganti dell'epoca. La cittadella fu assediata due volte dai Francesi, decisi a scovare ed annientare la banda del brigante filoborbonico. Nei primi decenni dell'Unità, Cariati conobbe le difficili condizioni di tutti i comuni del Mezzogiorno d'Italia all'indomani dell'unifica­zione nazionale. Nel 1876, con il completa­mento della costruzione del tronco ferroviario Taranto-Reg­gio Calabria, si spezzò fi­nalmente il suo secolare isola­mento e la comunità locale si avvantaggiò di facili collega­menti con Napoli, Roma ed il resto dell'Italia. In questi ultimi anni Cariati è andata sempre più caratteriz­zandosi e attrezzandosi come centro turistico-balneare di un certo livello. Attualmente di­spone di una non comune infrastruttura turistica: un porto con caratteristiche adeguate al turismo nautico e all'approdo di battelli da diporto, utilizzato anche come rifugio per le barche dei numerosi pescatori locali.

ORIGINE DEL NOME

Probabilmente dal greco Ca­ruai, ovvero abitanti della greca Carie; nei sec. IX-X è docu­mentata come un'importante fortezza bizantina ("Castrum" Korion).

RISORSE STORICO ARTISTICHE

Recenti scavi e scoperte han­no arricchito il quadro della frequentazione antica del terri­torio di Cariati, soprattutto per quel che riguarda l'età elle­nistica (IV-III sec. a.C.) ed alto­medioevale. Famosa a questo proposito, In località "Salto", la tomba a camera di un guer­riero brezio, mentre, all'estre­mità occidentale del "Salto", in contrada "Pruja" (o Proio, ov­vero Cozzo del Salto), si se­gnalano i resti, attualmente di difficile accesso dalla strada costiera, di una cinta muraria in blocchi squadrati di arena­ria, anch'essa da mettersi in relazione con la presenza di popolazione brezia nel terri­torio, come già evidenziato a Castiglione di Paludi e Pietra­paola. Resti monumentali di età ellenistica ed altomedioevale sono visibili, inoltre, in località "Santa Maria", sulla pianura costiera a Nord della foce del fiume Nicà, che segnava il confine fra i territori delle città greche di Thurii e Crotone. Nel 1983, uno scavo effettuato nel­l'ambito di un villaggio turistico (Sporting Mare), a m. 150 dalla spiaggia, ha consentito di ri­portare alla luce un vasto com­plesso monumentale, già indi­viduato nel 1900 e comple­tamente caduto nell'oblio. Le emergenze più chiaramente leggibili sono costituite da un muro perimetrale lungo m. 13,70 che delimita almeno tre ambienti di cui è sconosciuta la funzione. Cariati possiede un caratte­ristico e ben conservato Cen­tro Storico, per le cui stradine tortuose si respira aria d'altri tempi. Il paese è ancora in­teramente cinto da poderose mura inframezzate, di tanto in tanto, da massicci torrioni, alcuni a forma di cono tronco, altri poligonali. Si tratta di un'opera di fortificazione che risale al periodo della domi­nazione bizantina, rimaneg­giata e restaurata in epoca aragonese (XV sec.). Cariati infatti, per la sua posizione strategica su un colle in vista del mare, al centro del tratto di costa compreso tra Capo Tri­onto e Punta Alice, fu, fin dall'Alto Medioevo, una delle più importanti piazzeforti militari della Calabria. An­cora oggi si accede al paese da una vera e propria porta, quella che i cariatesi chiamano "Ponte nuovo". Attraversan­dola, si ha l'impressione di entrare in un grande castello. Appena dentro ci si trova al­l'inizio della via principale del paese: Corso XX Settembre o, come si chiamava una volta, via Duomo. È su questo corso, infatti, che si trova la Catte­drale, raro esempio di chiesa neoclassica calabrese d'ispira­zione palladiana. L'esterno pre­senta una facciata porticata a forma di tempio prostilo; l'in­terno ha un aspetto basilicale, con tre navate divise da massiccie colonne in mura­tura. Affiancato alla Cattedrale è il seicentesco Palazzo Vescovile, la cui costruzione fu iniziata dal vescovo Fran­cesco Gonzaga nel 1649 e completata dal vescovo Gero­lamo Barzellino nel 1685, co­me risulta dall'epigrafe in latino murata in un angolo della fac­ciata. All'inizio del Corso XX Settembre, subito dopo il 'Pon­te nuovo", si trova il Palazzo del Seminario, della prima metà del Seicento. Il maesto­so edificio, che reca sul por­tone lo stemma in pietra della nobile famiglia mantovana, in­corpora uno dei torrioni medie­vali del paese ed è costruito sulle mura che guardano a mezzogiorno verso Terravec­chia. Un altro angolo interes­sante del centro è il Rione Valle, con le sue caratte­ristiche viuzze ripide che scen­dono verso la parte più bassa del paese: è qui che si trova il suggestivo Torrione della Valle, da cui si gode una splendida vista sul mare e su tutto l'esteso abitato di Cariati Marina. Su questo e sugli altri otto "torrioni" incorporati lungo tutta la cinta muraria, veri baluardi difensivi collegati tra loro per mezzo di cammi­namenti segreti, si attestavano i difensori della città, quando la popolazione cariatese avvista­va nel mare le galere dei pirati turcheschi. Lasciando il Rione Valle e salendo per la stretta via che costeggia le mura, si giunge in piazzetta G. Mar­coni, meglio nota come "il Ponte": un altro angolo sugge­stivo del Centro Storico, da cui si gode una bella vista della cinta muraria e della marina. Dal ponte, percorrendo una tortuosa stradina in salita (Salita S. Leonardo), si arriva alla piazza centrale, denomi­nata "Largo Plebiscito", ove si affacciano i balconi del Palaz­zo Vescovile e un angolo della facciata della Cattedrale, sul quale s'erge la Torre civica con Orologio costruita nel 1904. Fuori dalla cinta urbica, a 500 metri dal paese, sulla SS. 108 (Silana di Cariati) si trova il monumento più inte­ressante di Cariati: la Chiesa dei Minori Osservanti o di Santa Filomena, del sec. XV, in stile tardo-gotico, fatta costruire dal nobile fiorentino Bonaccorso Caponsacco, a quell' epoca signore del luogo. L' edificio, che originariamente faceva parte di un complesso monastico, conserva i caratteri strutturali originali: l'interno è costituito da un'unica navata, con copertura a copriate, e termina con un'abside qua­drangolare; l'esterno presenta una sobria facciata su cui spicca un bel portale ogivale in pietra. Interessante è la cupola a costoloni, rivestita all'interno con mattonelle policrome di maiolica decorate con un mo­tivo araldico.

PRODOTTI TIPICI

Prodotti tipici alimentari Olio; melanzane ripiene; "sar­della"; "Pitta cchu ri jiti"; for­maggi vari; caciocavalli; pesce azzurro; "ghiotta" a base di pesce; "fusiddi"; taralli. Prodotti tipici artigianali La tessitura al telaio di coperte e tappeti e la ceramica sono le attività artigianali tipiche di Cariati, anche se entrambe non sono più fiorenti come una volta. Mentre non mancano oggi i telai attivi, le botteghe artigiane dei vasai vanno scomparendo. Sono presenti, però, vari negozi di oggetti in terracotta grezza e ceramica, lavorati secondo la tradizione dei vasai cariatesi. Esiste a Cariati una tradizione cantie­ristica per la costruzione di barche da pesca. Nel circo­ndario sono rinomati i suoi maestri d'ascia.



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